martedì 24 gennaio 2012

SAPER BERE

E’ molto importante definire in primo luogo cosa si intenda per bere. E’ necessario fare una distinzione tra la funzione dissetante delle bevande analcoliche e dell’acqua ed una funzione di piacere attribuita al vino, che potremmo classificare come degustare.
La degustazione risulta quindi quell’atto di bere per il piacere di assaporare ciò che si assaggia, valutandone gli aspetti sensoriali e percependone le caratteristiche.
Saper infine gustare ciascun prodotto accompagnandolo al cibo più adatto per un armonioso connubio enogastronomico… questo vuol dire saper bere!
Un po’ come nel giornalismo, anche il degustare quotidiano ha le sue “cinque W”, classificate però come i “comandamenti del saper bere quotidiano”:
  1. Che cosa bere?
  2. Perché?
  3. Quando?
  4. Come?
  5. Quanto
Le risposte potrebbero essere
  1. Vino rosso in particolare, perché ricco di tannini, non trascurando però il vino bianco di qualità.
  2. Per il piacere, la salute ed il benessere.
  3. Principalmente durante i pasti.
  4. Lentamente, assaporando le sfumature.
  5. Una dose moderata e continua nel tempo.
E’ importante che il consumo di vino sia nelle quantità suggerite in precedenza ma, soprattutto, che non sia sporadico, in particolare per non perdere l’azione benefica contro i radicali liberi, che si esaurisce entro 24 ore.
Se la dose è corretta e lo stato di salute ottimale, il bere vino è in grado di procurare piacevoli sensazioni gusto-olfattive, oltre che benessere fisiologico, mentale e farmacologico.
Secondo una tabella redatta da J. Masquelier nel 1981 il vino è:
  • tranquillante
  • sedativo
  • anestetico
  • vasodilatatore
  • favorente l’assorbimento intestinale dei grassi
  • stimolante l’incremento di colesterolo buono (HDL)
  • diuretico
  • energetico
  • anallergico
  • piacevole al gusto
  • non dotato di tossicità alle dosi terapeutiche

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